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FESTIVAL DELLA SCIENZA

IL SUPERLINGUAGGIO

TRACCE NELLA STORIA DI UNA LINGUA FILOSOFICA PRIMORDIALE

LA SEMANTICA CIBERNETICA

AUTORE VASILE DROJ UNIVERSOLOGO

   E’ passato un anno dal precedente Festival della Scienza, di Roma, dedicato alla Felicità ed eccoci davanti ad un altro, dedicato ai Linguaggi (23 - 26 gennaio 2014 all’Auditorium, Parco della Musica - Roma). In quella occasione pubblicavo sul sito Internet www.universology.com straordinarie formule della felicità, nascoste nella lingua all’interno delle parole. Quest’anno al Festival si parlerà proprio del linguaggio, quello strumento magico e razionale nello stesso tempo, dal quale dipende la nostra evoluzione e felicità.

Il Superlinguaggio   Senza un linguaggio l’essere umano è incompiuto, anzi non è un uomo ma un semplice animale. Tristi casi di bambini neonati cresciuti da animali e deprivati dell’apprendimento linguistico hanno dimostrato la totale inadempienza all’evoluzione specifica umana. Allora ci si chiede che fine abbia il codice genetico in simili casi, perché esso, così preciso da imporre persino il colore degli occhi, della pelle o del gruppo sanguigno, é incapace di predisporre automaticamente il linguaggio? Oppure esiste un “altro codice” più generale che genera il linguaggio come per esempio il Logos dei greci? In questo caso, il codice genetico così concreto e analitico potrebbe essere accompagnato da un codice sintetico della Conoscenza, infinitamente più complesso. Sarebbe questo secondo codice il perno su quale si sviluppa il linguaggio? La “Genesi nata dalla Gnosi”? D'altronde l’adagio biblico “In Principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e Dio era il Verbo” è eloquente. Però il Verbo è la Verba, ossia  la Parola e perciò la vera Prole. Questo secondo Codice, della Conoscenza sarebbe il vero propulsore dell’Evoluzione, mentre il codice genetico é soltanto un archivio, una cinta muraria rigida che restringe il grande spettacolo della Vita. Non a caso il codice genetico rimane nel cadavere mentre il codice evolutivo continua la sua strada verso altri mondi, secondo le tradizioni di tutti i popoli della Terra.

     LA LINGUA PRIMORDIALE

   Ho detto in precedenza che i neonati senza l’apprendimento di una lingua sono persi ma da piccoli possono imparare qualunque lingua. Secondo le convenzioni della rispettiva lingua adottata potranno comunicare nella società ed evolveranno. Altri, più astuti, sul percorso del tempo si accorgeranno che le parole non sono poi tanto casuali e che sul percorso millenario hanno accumulato un’immensa quantità d’informazioni e conoscenze.

   In tempi immemori quando non esisteva computer, tipografie, neppure carta, gli uomini saggi sperimentarono la lingua come unico strumento a disposizione, immagazzinando in essa tutta la loro esperienza, codificandola. Nelle radici delle parole o nelle “radici generative fisse”, come avrebbe detto Noam Chomsky, hanno inserito significati fondamentali che simili agli algoritmi sviluppavano ulteriori significati fino alla composizione finale del sistema semantico. Fu la lingua primordiale, probabilmente quella prima di Babele. Interessante questo doppio significato di Babele come bla bla bla, balbuzie e babilonie cioé confusione delle lingue) e biblos libro, biblioteca conoscenza) oppure Biblia come sapere e saggezza.

   Ora ci si chiede se per caso, malgrado l’avanzamento della scienza e della tecnologia, antropologicamente non fossimo vicini a un simile fenomeno “babilonico”? E se l’enormità dei linguaggi, non solo quelli linguistici, richiedesse per forza davanti al fenomeno di globalizzazione anche uno di “universalizzazione” cioè di standardizzazione? In una parola, la necessità di una lingua e di un linguaggio universale. Guardiamo soltanto un esempio: con l’aiuto della lingua latina l’Europa medioevale involuta conquistò tutto il mondo, utilizzando le virtù taxonometriche della lingua greca e latina. Fu l’epoca dei dizionari e dei lexiconi quando tutte le scienze: zoologia, botanica, anatomia, medicina, mineralogia, il diritto, etc. presero nomi dal greco e dal latino e così la scienza avanzò esponenzialmente. Non occorreva perdere tempo per descrivere una pianta, bastava dire “rosa canina” e tutti sapevano di che si trattava. Fu questo il primo “computer semantico” la base di tutte le scienze che dette all’Europa un ascendente sul mondo. Non meno clamoroso fu l’esperimento greco attorno al V° secolo a.C. fondato anche lui su basi linguistiche, filosofico-sperimentali. Fu questa la causa del folgorante successo di Alessandro Magno che con poche decine di migliaia di uomini conquistò l’Asia. Era l’Universalità che l’Ellenismo portava con sé che affascinò e conquistò le masse.

   Ora ci si chiede perché l’Europa portatrice di tutto ciò è in confusione e smarrimento, proprio quando ha gettato la sfida al mondo realizzando in parte il più ambizioso progetto di unificazione europea. Perché i linguaggi d’integrazione sono meno efficaci? La risposta, il rimedio giace non nella ridondanza dei linguaggi divergenti ma nella coerenza di quelli unificanti. Manca un Linguaggio Universale. Dal linguaggio Universale derivano tutti gli altri linguaggi possibili.

   STANDARDIZZAZIONE E CODIFICAZIONE

   Viviamo in un mondo, dove tutto è quantificato dagli atomi fino ai sistemi solari. Ogni cosa con la sua forma e misura. Ciò che per la materia sono gli atomi per la lingua sono le lettere, le molecole corrispondono alle parole e la sostanza della materia corrisponde alla lingua. La Lingua è la Linfa, la nuova sostanza noetica intellettuale, invisibile che plasma il mondo. E’ evidente il processo di standardizzazione che impone l’ordine. La parola stessa STANDARD ha codificato in sè il suo significato: “sta in Ordine”, engl. “stand order”.

   Ora ci si chiede perché c’è la lettera “A” in StandArd e non la “O” dall’Ordine. Perché la “A” è la prima forma Archetipale dopo la semplice linea, rappresentando l’Archetipo, l’Angolo. Da qui parte la standardizzazione e nasce il sistema alfanumerico anzi “alfageonumerico” con l’aggiunto “geo” dalla geometria. E guardate, la prima lettera dell’Alfabeto è la “A” un Angolo, la prima cifra del sistema numerico è “1” un altro Angolo, mentre la prima figura geometrica è proprio l’Angolo stesso. Da qui poi le espressioni: “dalla A alla Z” o “Alfa e Omega” etc.

   Se così, allora anche la parola Ordine è codificata. La radice “ORD” vuol dire Origine “OR” lat. Orior, mentre la lettera “D” che divide indica la Dimensione. E veramente l’Origine “OR” di tutte le cose è il cerchio che ha la forma della lettera “O” mentre la lettera ”R” rappresenta il Raggio del Cerchio. Or è la formula suprema dell’Universo e dagli atomi fino ai sistemi stellari seguono il principio dalla rotondità sferica delle loro masse fino alle orbite circolari. Ma per realizzarsi la perfezione assoluta per passare dal “Imens” o immensità non definita a “Dimens” o Dimensionalità occorre che il Raggio passi in Diametro realizzandosi l’Ordine concreto “ORDO”.

   Con l’apparizione del Diametro appare anche il Pi greco che esprime le dimensioni misurabili infinitesimali del mondo. Lui è il grande ordinatore, il “dito di Dio” che ogni cosa misura. Se le prime decimali del Pi greco 3,1415926535.. appartengono alla realtà e sono operative, allora i seguenti miliardi di miliardi di decimali a che realtà invisibili corrispondono? L’uomo dovrebbe tremare solo a immaginare. Questo è il linguaggio dell’Universo, il “Superlinguaggio” che una volta era ben conosciuto, ma si è perso. L’autore Vasile Droj l'ha trovato ma il mondo non fu pronto a riceverlo. Per il Superlinguaggio fu creato dallo stesso autore un contenitore esteso all’intero universo, chiamato appunto “Universologia” la scienza “universale” dell’Universo.

Dottrina universologica   Ma continuiamo l’Odissea dei linguaggi. Comincia a essere sempre più chiaro il fatto che nella lingua greco-latina proveniente di quella lingua primordiale tutto è codificato. Il Cerchio ORiginatore con il suo Diametro, praticamente le lettere C, O, D, altro non é che la parola COD (codice). Leggendo la parola COD al contrario secondo il principio ”oroborico”, un feed-back semantico, si ottiene DOC la radice della parola greca DOXA (Docsa) Conoscenza. La “X” in DoXa altro non è che la “X” nel CODEX (lat.). Questo “X” rappresentato da due diametri incrociati esprime la seconda codificazione o “codeXificazione” dopo quella del Pi greco. E’ il famoso “Fiat LuX” espresso dal Creatore quando fu creato il Mondo attraverso la Luce LUX, la Legge LEX, e la Parola LEX(ico). “In una parola” la Luce, la Legge e la Parola sono una e la stessa cosa trinitaria, la grande Trinità. Ed ecco che il cerchio si chiude l’IMENS dell’Immensità con il DIMENS della Dimensionalità si riunisce con il TRIMENS della Trimensionalità si fondono nella grande Trinità. TRIN = “TRI-IN-UNO”. L’uomo perdendo la saggezza nascosta nella lingua primordiale, quella “semantica cibernetica”, si è buttato nel bosco delle dimensioni cercando anche altre che non ci sono, dimenticando di re assemblare quelle della sua natura trinitaria. Questo è sinonimo di cacciarsi da solo fuori dall’Eden poiché EDEN = EDEN-TRO(Tre, 3) ossia essere D’ENTRO, in Trinità. In fin fine tutta questa straordinaria conoscenza preponderentemente linguistica è stata depositata nella Dottrina lat. Doctrina che guarda caso, ha nel suo cuore proprio il “TRE” mentre la radice DOC altro non è che DOCSA (Doxa). In una parola la DocTRIna è la scienza del TRE, e il filo che lo tramanda è la TRADizione. Quel TRAD presente nella radice vuol dire TRADure alludendo così alla codificazione di ciò che é stato detto sul “tre”, tra dictus”. (Dettagli nel libro “Doctrina universologica” e Categorematica).

   Continuando i ragionamenti, i due Diametri obliqui che realizzano la “X” postati in verticale e orizzontale formano la lettera “t, T= +” che é la stessa “X” inclinata da 45°. Ed eccoci arrivati da ORDO all’ORTHO” che genera e mantiene l’ortogonalità del Mondo. La lettera “T” ortogonale, assieme a quella dinamica della “X” rappresenta il grande Asse, lat. AX - IS su quale fu costruito l’Universo nella sua totalità: materiale, energetica e informazionale (semantica). La vera lingua, il vero linguaggio, ossia il Superlinguaggio, si appoggia su questo Asse.

(Fine prima parte)
23.01.2014

 

Vasile Droj
Fondatore Universologia

www.universology.com email vasidro@tiscali.it

 

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