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COSTELLAZIONE DI ORIONE - CRISTALLO CELESTE

GEOMETRIE STELLARI DIVINE

LA RELIGIONE STELLARE UNIVERSALE

AUTORE VASILE DROJ UNIVERSOLOGO

   L'autore Vasile Droj prova, da anni, che le stelle della costellazione di Orione sono disposte secondo una logica matematico-geometrica riproducente un gigante cristallo stellare. Le distanze e i rapporti tra le sue stelle sono multipli matematico geometrici che riproducono un disegno intelligente impressionante, una via di accesso all'Iperspazio. La chiave d'accesso è una geometria divina concentrata attorno all'archetipo della piramide di Cheope e operante attraverso i solidi platonici. Una scienza stellare segreta "Astrosophya" con la sua parte operativa "Astromatica" fu utilizzata dai faraoni ancor in vita per "preparare" il loro Intelletto ad aiutare l'Anima del defunto a riconoscere le "autostrade stellari". Perciò il sito di Giza, vero poligono d'allenamento, riproduceva in Terra la mappa celeste da seguire e tutti i passaggi nodali avevano la loro scansione in pietra concreta dei monumenti. Questa fu la vera religione stellare ancor prima di quella solare. Quelle che seguirono furono religioni terrestri locali con tutto il rispetto dovuto alle divinità che "invocavano".

   Nel dicembre 2009 sulle pagine della rivista Fenix iniziava l'Odissea della riscoperta originale del “primigenio sigillo astrale” della costellazione di Orione, nella quale l'autore scopriva e dimostrava che la costellazione di Orione non era un semplice ammasso di stelle, ma un gigante raggruppamento logico di astri che incarnava una costruzione matematico-geometrica impressionante e ben precisa, che riproduceva sia il corpo del faraone sia la piramide di Cheope plasmata tra le stelle. Una cascata di relazioni matematico-geometriche nella collocazione degli astri lasciava intravedere uno scenario inquietante che l'Umanità odierna neanche immagina. Ebbene con le mie ultime scoperte questo scenario "orionico" si è esteso molto al di fuori della medesima costellazione proponendo un panorama quasi "galattico".

   Secondo l’ancestrale scienza “Astrosophya” e la sua leva "astromatica”, ossia la misura delle composizioni e dei rapporti stellari, le stelle della suddetta costellazione ricompongono misteriose figure geometriche, triangoli, quadrati perfetti o si dispongono in cerchi tralasciando un disegno intelligente. Ma quello che intriga di più è che le rispettive combinazioni si estendono anche all'infuori su una vastissima scala ricomponendo uno scenario aldilà della nostra compressione. Fu per questo che le remote civiltà tra cui quella dell'Egitto adoravano e studiavano tanto il cielo.

   L'ASSE DEL CIELO E LA TRI-ASSE
Orione Cristallo Celeste

   Già in precedenza sulla rivista Fenix dimostravo l'esistenza di un'Asse del cielo che partendo da Sirio (Canis Major) attraversava le tre stelle della cintura di Orione, sfiorava poi la stella Aldebaran per finire nella costellazione delle Pleiadi (Fig. 1). Mi sono chiesto se fosse una coincidenza, ma poi ebbi una rivelazione straordinaria: questo Asse sosteneva un gigantesco edificio stellare tradotto in un progetto matematico geometrico che supera ogni immaginazione di noi poveri terrestri. Era come la nave di un’enorme cattedrale stellare.
Su questo Asse del Cielo si trovava un'altro molto più complesso, un grappolo di asse, realizzato dalle stelle della costellazione di Orione (Fig. 2). Nell'immagine é ben visibile che le stelle che compongono la costellazione non sono distribuite a caso ma in modo intelligente per comporre tre assi che s’incrociano nella quarta, quella formata dalle tre stelle della cintura. La perfezione dell'orientamento degli assi é quasi assoluta. Non solo ma i segmenti che le compongono sono quasi uguali in lunghezza. Di più i tre assi sono multipli del quarto quello della cintura di Orione che entra 6 volte nella loro lunghezza. In più, l'incrocio dei tre assi passa proprio attraverso la stella centrale per dar ancor più lustro e ragione alla geometria. E in fine la prova inconfutabile che la composizione stellare di Orione rispecchia le leggi matematico geometriche è visibile nell'orientamento degli astri che compongono l'asse verticale la cui distribuzione lineare (più d'otto) situati alle due estremità dell'asse è prova indiscutibile, che una legge o qualche entità suprema le aveva predisposto "linearmente".

Orione Cristallo Celeste   La scoperta è interessante e ci mette davanti ad un nuovo genere di conoscenza chiamata Astrosophya ossia la sapienza della distribuzione delle stelle sulla volta celeste. C'è da chiedersi che rappresenterebbe la "Tri-Asse" di Orione assieme alla cintura. Sappiamo che il sistema cartesiano di coordinate X, Y, Z, ha la stessa composizione grafica del simbolo supremo di Cristo, il monogramma. Il grafismo del Tri-Asse esprime anche il sistema sessagesimale (guarda caso la cintura entra 6 volte nella lunghezza degli assi) che poi è anche sistema ortogonale nello stesso tempo, cioè il cubo visto perpendicolarmente su uno degli spigoli. Se così, allora abbiamo un indizio: il Tri-Asse di Orione potrebbe rappresentare un modo di convertire varie realtà o far passarle in altre dimensioni. Un genere d'Iperspazio che spigherebbe l'interesse dei faraoni per il "grande passaggio" dopo la morte verso le costellazioni celeste specialmente Orione. Dalle mie scoperte fatte finora sono riuscito individuare le tecniche e le procedure necessarie a un simile passaggio, armamentario appartenente ad'una "religione stellare universale". Non solo ma ci sono indizi che una volta il fenomeno della Resurrezione fosse possibile anche nella vita terrestre, di cui Osiride e Cristo furono rappresentanti. (Su questo nei numeri successivi). Il fatto che il Tri-Asse orionico contiene anche un quarto asse, quello della cintura di Orione, avvalora ancor di più le possibilità di aprire nuove dimensioni. Per capire meglio l'antica sapienza c’è da esplorare meglio il "sito celeste" di Orione e dintorni, partendo dal vicino di casa, la stella Sirio.

   SIRIO E LA PROSPETTIVA SIRIACA

   Ho detto in precedenza che la costellazione di Orione fa parte di una mega struttura stellare il cui progetto può essere capito soltanto includendo le stelle vicinanti. Per realizzare l'impresa, il miglior testimone è proprio l'inquilino del cortile - Sirio. Il "cane da guardia" non a caso chiamato COrione Cristallo Celesteanis Major è fondamentale nel tracciare la mappa dell'esteso sito celeste. Sirio, già cofondatore dell'Asse del cielo, riesce a proiettare in prospettiva le stelle della costellazione di Orione sul firmamento celeste come un proiettore cinematografico. Ecco la procedura: da Sirio si prolungano delle linee attraverso tutte le stelle della costellazione di Orione (Fig. 3). Il risultato è un ventaglio di 7 linee di proiezione che ci lasciano stupiti perché sono tutte quasi perfettamente distanziate tra loro. Come mai? Non solo ma l'Asse del Cielo ossia quello su quale si appoggia la Cintura, diventa anche asse (bisecante) della nuova proiezione, contenente tre linee da una parte e altre tre dall'altra parte.

   Utilizzando la procedura astromatica, quella di calcolare la lunghezza delle linee di prospettiva, si costata che la stella più lontana da Sirio la λ, quella più in alto, é proprio due volte più lontana in rapporto alla stella più vicina, Saiph (la più bassa).

   Arrivati qua c'è da domandarsi che rappresenterebbe dal punto di vista astrosophyco la proiezione siriaca della costellazione di Orione (angolo 43 - 44°). Prima di tutto le sette linee alludono ai 7 colori dello spettro luminoso della luce che guarda caso anch'essa è una proiezione. Il prisma che realizza la diffrazione della luce, in fin fine altro non è che una sezione piramidale (vedi l'esperimento con l'angolo di pendenza della piramide di Snefru).

   Molto interessante si presenta l'angolo della proiezione siriaca di 44° che rappresenterebbe l'angolo di punta di un triangolo isoscele con proprietà speciali, quello di avere il centro a uguale distanza dalle punte triangolari. Sarebbe il famoso triangolo che nasce dalla costruzione della rozza dei cerchi (Fig. 4) (vedi il simbolo del Fiore della Vita o il simbolo padano della Lega Nord). Questo triangolo speciale farà parlare di sé presto quando si procederà all'allargamento di Orione.

   LO SCHEMA ORIONICO
   LA RETE CRISTALLINA

Orione Cristallo Celeste   La prospettiva siriaca, quella di proiettare da Sirio le stelle della costellazione di Orione su un maxi schermo celeste, genera di per se una "schermata", o più semplice uno schema detto "schema orionico". Questo “schema” è molto affascinante e d'enorme portata poiché raffinato concentrato logico, matematico-geometrico, come si è visto nei numeri precedenti della rivista Fenix. Accennavo in un articolo precedente che la costellazione di Orione riproduce di per se il Rettangolo egizio detto anche Rettangolo faraonico, ossia quel rettangolo ottenuto dalla "dinamizzazione" della sua diagonale, vale a dire la sua elevazione in verticale per diventare l'altezza del rettangolo stesso. Con l'aiuto dell'Astromatica si procederà man mano a penetrare i suoi misteri.

   Procediamo ora all'astromatizzazione dello Schema orionico, ossia la misurazione delle distanze tra le stelle della costellazione e dei loro rapporti (Fig. 5). Primo, si costata che esistono due campioni di lunghezza interstellare, quello basale del rettangolo orionico, compresso tra la stella Saiph e la stella Righel e quello in alto esteso tra le stelle Betelgeuse e Bellatrix. Ebbene, quello basale A è contenuto esattamente due volte nell'altezza del lato sinistro del Rettangolo corrispondente la distanza tra le stelle Saiph e Betelgeuse. Dalla parte opposta, l'omonimo lato leggermente più corto compresso tra le stelle Betelgeuse e Bellatrix sarà contenuto due volte nell'altezza del lato sinistro del rettangolo tra le stelle Rigel e Bellatrix. Il rettangolo della costellazione di Orione contiene anche un triangolo equilatero la cui base condivide quella del rettangolo mentre la sua punta si proietta nella stella centrale della cintura, Alnilam (Fig. 6). Questo triangolo assieme alle due stelle superiori Betelgeuse e Bellatrix realizza una "X" (imperfetta) come lo schema archetipo di una clessidra.

   IL GRANDE TRIANGOLO

Orione Cristallo Celeste  Nella cultura e nella religione egizia, tutto era concepito e plasmato alla grande per esprimere meglio la vastità del cielo. L'enorme complessità del firmamento celeste non spaventava anzi imponeva più rigore. Gli superiniziati antichi intuirono presto la complessità della costellazione di Orione capendo che essa si estendeva molto aldilà della classica configurazione del "cacciatore". Per meglio studiarla decisero a trasmutare le sue divine geometrie celesti sulla loro terra a Giza, traducendo così la "celestogramma" o "logoscelestogramma" (in quanto logica) in logotopogramma" terrestre.

   Si vedrà presto che la Schermata di Orione è soltanto uno degli elementi di una costruzione ancor più vasta che fa parte di un enorme Triangolo la cui base si appoggia sulla stella Sirio e Righel avendo il vertice nella stella Alhena della costellazione dei Gemelli. Il Triangolo isoscele ottenuto ha delle virtù straordinarie. Sorprendente il fatto che il lato del grande Triangolo, da Righel ad Alhena, passa attraverso la stella centrale della cintura, Alnilam, provando che tra i due triangoli c'è una stretta relazione. In questo senso le distanze tra le stelle nella Schermata di Orione serviranno come moduli di misura per il grande Triangolo. Il Modulo A è rappresentato dalla base del rettangolo mentre il modulo B dal suo lato superiore. La procedura astromatica dimostra che il modulo A entra tre volte nel lato sinistro (Sirio - Alhena) del Grande Triangolo (Fig. 7) mentre la base dello stesso Triangolo (Sirio - Righel) contiene 3 moduli B. In fine il lato destro (Righel - Alhena) leggermente più corto è composto di 1 modulo A, Righel e Alnilam e 3 moduli B da Alnilam fino alla stella Alhena.

Orione Cristallo Celeste   Come relazioni minori nella (Fig. 8), tra la stella Sirio e Saiph abbiamo due moduli B. Ma la cosa più interessante é che le linee portate dai tre angoli del Triangolo riunite nel centro dello stesso triangolo, sono rigorosamente uguali ed hanno una lunghezza di 2 moduli A. In questo modo il centro del Triangolo genera un cerchio che passa d'obbligo attraverso i suoi tre punti angolari. Arrivati qua scatta la domanda; che genere di triangolo è questo? Prima di dare la risposta c'è da fare una constatazione sorprendente, cioè che il grande Triangolo è simile al triangolo derivato dalla proiezione siriaca, quella che proietta le stelle di Orione nella schermata (Fig. 9a - 9b). Come mai questa similitudine e che vuol dire? Siamo davanti ad una geometria che noi umani non abbiamo mai trattato almeno di quanto storicamente c'è pervenuto. Non c'è dubbio che ci troviamo davanti ad'una geometria d'origine divina giacché gli astri lassù li ha messo il Creatore. Tutto fa parte di un puzzle creato per far rastrellare nel tempo e nello spazio le intelligenze superiori . Gli antichi egizi conoscevano e usavano questa mappa come addestramento per far ritornare le loro Anime all'Origine nella “Cassa del Cielo”. Gli spazi circoscritti sono passaggi obbligatori in un Iperspazio a molte dimensioni in cui non si può entrare ne passare se non si scompone il corpo materiale attraverso la diffrazione come lo spettro della luce. Secondo l'antica tradizione soltanto i corpi di luce possono oltrepassare i mondi, oppure le anime dei defunti ben istruiti.

   Ritornando all'operato astromatico sorprende la distanza Sirio - Betelgeuse perché uguale a quell'esistente tra Alhena e la nebulosa dell'appendice della costellazione di Orione (M 42).

   IL TRIANGOLO RETTANGOLARE

Orione Cristallo Celeste  Le stelle della costellazione di Orione e quelle che compongono il grande Triangolo sono una miniera inesauribile d'interrelazioni che stano alla base d'innumerevoli combinazioni matematico geometriche. E non si poteva altrimenti poiché la costellazione è l'espressione di un gigantesco "cristallo stellare" in cui le stelle sono le punte e perciò tra loro esistono soltanto dei rapporti logici e armoniosi, tutti rigorosamente ortogonali. Nel grande Triangolo delimitato dalle stelle Sirio, Rigel e Alhena è incastonato uno splendido triangolo rettangolare (Fig. 10). La base di questo triangolo è composta dalla linea che unisce le stelle Sirio e Alhena mentre i due lati ortogonali si uniscono nella punta realizzata dalla stella centrale Alnilam della cintura di Orione. Il triangolo è straordinario per più motivi, primo che è regolare isoscele avendo i due lati ortogonali uguali e perciò gli angoli di base hanno 45°. Poi la base é due volte esatte più lunga dell'altezza. Non solo ma il centro di questo triangolo coincide perfettamente con il centro del grande Triangolo. Quest’ultima relazione è impressionante poiché millimetrica. Il valore del triangolo rettangolare è ancor maggiore tenendo conto che esso appoggia un lato sull'Asse del Cielo: Sirio - cintura Orione - Aldebaran - Pleiadi.

   L'Aquilone, il Rombo Irregolare - La Goccia

   Il triangolo Rettangolare appena presentato ha un'altra virtù geometrica, quella derivata dall'uguale lunghezza della sua altezza partendo dalla base fino ad Alnilam e quella proiettata sempre dalla base verso la stella Saiph (Fig. 11). La base del triangolo isoscele appena formato si sovrappone sul lato del triangolo equilatero: Alnilam - Saiph - Righel, generando un rombo allungato a forma di aquilone. Quello che ci lascia stupiti è che l'altezza del triangolo equilatero formato dalle tre stelle è compressa proprio due volte nell'altezza della restante parte allungata dello stesso rombo. L'aquilone in quanto forma aerodinamica ci lascia stupiti in analogia con la goccia d'acqua in caduta libera che pressappoco ha la stessa forma. Perché questa similitudine? Perché proprio la stella Alnilam è rappresentata sul soffitto nella tomba di Senmut nell'antico Egitto accerchiata da tre cerchi a forma di goccia. Allude questa rappresentazione al "rombo stellare" presente nella costellazione di Orione e allegoricamente al volo dell'aquilone che simboleggia l'Anima libera dall'attrazione terrestre?

Orione Cristallo CelesteQualunque cosa sia, ci troviamo davanti a meravigliosi rapporti stellari possibili soltanto in una "rette cristallina". E se il cielo stellato fosse un'immensa rete cristallina di cui siamo ignari? Per il lettore è apparentemente una domanda retorica ma non per chi scrive queste righe e che in decine d'anni ha decodificato innumerevoli costellazioni e sterminanti spazi stellari trovando il filo logico della loro distribuzione sulla volta celeste. Questa è l'Astrosophya con il suo strumento l’Astromatica. E c'è il dubbio, anzi il ben espresso” intento pedagogico” di “Qualcuno” che vuole insegnarci a ogni prezzo lasciandoci degli esercizi da risolvere sulla volta celeste come in una lezione. Ecco per esempio come quel "Qualcuno" direbbe: «costruite un triangolo nel quale si può iscrivere un triangolo rettangolare, due equilateri più un rombo allungato, pur non dimenticando le clausole d'obbligo come quella che i due triangoli maggiori avessero lo stesso centro. Se non riuscite trovate la risposta tra le stelle».

E noi come buoni astrosofi lo troviamo tra le stelle dentro e dintorni alla costellazione di Orione così come nella (Fig. 12) dove in colori distinte appaiono ben espresse le figure richieste. L'ombra della perfezione è evidente ma non la perfezione stessa perciò c'è da domandarsi se quella differenza presente nella base del grande Triangolo tra le stelle Sirio, Righel e Saiph non sia un’imperfezione o un nuovo dilemma. E' evidente che l'imperfezione proviene dal movimento degli astri cumulato sul percorso di migliaia di anni, ma la risposta è più di ordine concettuale. Dicevo in precedenza che il mostro egizio della confusione Apohis genera sconvolgimenti e trama la sovversione dell'ordine stabilito. Sappiamo che le tre piramidi di Giza: Cheope, Chefren e Micerino non sono allineate proprio per esprimere questa imperfezione. E guarda caso la piccola declinazione angolare tra Sirio, Righel e Saiph é quasi la stessa che c'è tra le stelle della cintura di Orione.

   Apohis e l'imperfezione

Orione Cristallo Celeste   Gli antichi, specialmente gli egizi, consideravano che in ogni cosa creata giaccia un seme d'imperfezione che prima o poi annienterà il conglomerato e che solo l'Anima imperitura si poteva salvare. Perciò essi cercavano quel grado d'imperfezione generatore di confusione per eliminarlo e sconfiggere il mostro Apohi che lo rappresentava. Convinto che gran parte della soluzione si trovava codificata proprio nel nome del mostro, utilizzai un collaudato "codice linguistico ancestral universale" da me scoperto e assemblato, scoprendo che il nome di APOH(I) altro non era che il significato del suo rovescio ossia HIPO che in greco vuole dire sotto, ossia poco. Apohi in quanto hipo cioè sotto, indica le acque sotterranee, il pericolo nascosto degli impulsi primari del subconscio. L'ippopotamo lat. hippopotamus, gr. hippopotamos, (cavallo di fiume) era la personificazione della rovente tendenza abissale, ipogea per la terra e ippopotamica per l'acqua (potamos gr. = fiume, acqua). D'altronde acqua in sanscrito e romeno é "apa" mentre il nome egizio del Nilo era Hapy.

   L'indicativo "hipo" è gemellato al suo fratello "abisso" (l'abissale) ed anche qui la codificazione viene dal rovescio della parola ABIS <-> SIBO ossia SUB vale a dire sotto come hipo. Lo stesso rovescio é eloquente anche nella parola diavolo (diabolo che vuol dire debole (evidentemente la forza della debolezza). La forza della debolezza sta nel suo rovescio DEBOL<->LOBED ossia LIBIDO: generatore di LIBIDINE, e la chiesa ha sentito in pieno il peso negli scandali di pedofilia. Ed ecco trovato il segreto impenetrabile ma nello stesso tempo tropo ovvio del Male che è il Mole, e del Peccato che è il Piccolo, la Piccolezza ossia la mancanza di Virtù.

   Grazie al "codice ultrasegreto" che detenevo, non fu difficile individuare la natura di Apohis (confusione, debolezza) e la sua base. APOHIS --> PHISIS ossia il FISICO con le sue tre fasi: Fusione - Fissione - Fasi. L'oscillazione permanente tra le tre fasi del fisico è la causa dell'invecchiamento e della vittoria della morte. Il mito e la prova di Sisifo é eloquente: SISIF <-> FISIS. L'esempio di Sisifo che spinge continuamente la palla verso la cima della montagna, per gli egizi era incarnato da Kepri, lo scarabeo che spingeva anche lui una palla di sterco. In una parola, per vincere Apohis si doveva uscire dalle acque abissali e salire la scala (scara -scarabeo) Resurrezione verso il cielo dove erano le acque celesti. Per l'uomo, le stelle erano imperiture e soltanto lassù non c'era ombra di cambiamento. La costellazione d'Orione era il prediletto luogo dell'Origine e non a caso OR in Orione vuol dire proprio Origine giusta lat. Orior. ORI-ON = ORIgine, ON = Tutto gr. D'altronde Orione in quanto nome è ravvicinato a Urano il dio del cielo nella mitologia greca.

   La credenza degli egizi era che l'uomo afferrato da Apohis nel fisico non poteva liberarsi che attraverso uno sforzo continuo illuminando il suo Intelletto sia per una resurrezione terrestre quasi impossibile sia per capire le mappe stellari necessarie al ritorno a casa nel grembo della Casa del Cielo. Il lungo esercizio dell'Intelletto Akh era la garanzia del ritorno. Akh era la Croce e il Cerchio della Perfezione e nel simbolo della Vita Ankh che all'origine era un cerchio tangente al centro di una croce. Saper operare con il Cerchio la linea curva e la linea retta era la suprema scienza e non a caso il rapporto tra la linea curva (cerchio e la linea retta (diametro) è proprio il Pi greco, la trascendenza suprema. Questa era la vera quadratura del cerchio e chi la risolveva, aveva aperto la porta ad altri mondi e all’immortalità. Il fatto poi che il cerchio originario dell’Ankh era allungato a forma di goccia, allude all'acqua, base della Vita, ma anche al rombo della costellazione di Orione, specialmente alla stella Alnilam molto vicina alla parola Nilum cioè Nilo, che è acqua (potamos). Nel mio libro “Il codice di Pensiero Ancestral Universale” affermavo che il nome del Nilo codifica il senso della linearità; NIL <-> LIN (= linea), suggerendo il fiume cosmico della Via Lattea, il Nilo Galattico rappresentato dall’Asse del Cielo: Sirio – Orione – Aldebaran – Pleiadi > ? Sembra che la strada porta verso una concentrazione stellare geometrico artificiale ancor più grande nel centro della galassia. Ebbene, nell’estate del 2012 trovai anche questo luogo misterioso chiamandolo “Stellarium” la “Sede degli Dei”. Il Cristallo Stellare di Orione è appena una sperduta guarnigione al margine dell’Impero galattico. E quando pensiamo alla nostra stella distante 1500 anni luce da Orione ci vengono i brividi. Nella Capella Sistina celeste l’Adamo terrestre cerca sfiorare il dito di Dio. Riuscirà?

   Sembra che sia arrivato il momento. Un piccolo grande passo per l’uomo, un grande passo per l’Umanità.

(Continua)

12.04.2009

23.06.2013

Vasile Droj
Fondatore Centro Universologico di Roma

www.universology.com email vasidro@tiscali.it

 

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